Skip to main content

La gestione dei propri soldi è qualcosa che dovrebbe far parte dell’insegnamento scolastico obbligatorio. Tutti noi avremmo bisogno, crescendo, di chiare indicazioni per riuscire a risparmiare con facilità, al fine di far fronte a eventuali emergenze o concretizzare progetti in cantiere.

Detto questo, non è mai troppo tardi per iniziare. Di seguito troverete consigli pratici e utili per creare un fondo emergenze e gestirlo in autonomia.

Cos’è un fondo emergenze

La gestione del denaro è uno dei principali motivi di stress. Il motivo è semplice: al di là di stipendi purtroppo a ribasso, a fronte di un costo della vita in aumento, il principale ostacolo è la mancanza di cultura del denaro.

Un modo basilare per indicare la grande fatica che facciamo nel parlare di denaro e, quindi, nell’insegnare dei metodi semplici per riuscire a non sperperarlo, al di là delle proprie possibilità economiche.

Nello specifico un fondo emergenze non è altro che una riserva di denaro sulla quale poter fare affidamento quando se ne ha bisogno. Non parliamo di necessità come l’acquisto di libri o una vacanza. Il riferimento va a delle spese improvvise, non preventivabili, alle quali capita a tutti di far fronte.

Pensiamo a delle tubature rotte in bagno o a un guasto all’auto. Capita, a volte, che più problematiche molto dispendiose si verifichino allo stesso tempo. Ecco, un fondo emergenze potrà colmare questo buco di denaro o, in alternativa, saldarlo nella quasi totalità, rendendo di certo più facile la gestione.

Dinanzi a una spesa improvvisa da 1000 euro, ad esempio, avere l’esatta cifra da parte o l’80% della stessa, facendo leva sullo stipendio mensile soltanto per il 20%, fa tutta la differenza del mondo.

Quello descritto è però un fondo emergenze di minore entità, magari creato da pochi mesi. Il concetto può essere però esteso a un piano progettuali pluriennale. In questo modo di potrà avere da parte una somma considerevole, da destinare a:

  • spese mediche non previste;
  • gestione della malattia propria o di un famigliare;
  • perdita del lavoro.
Imparare a risparmiare: guida alla gestione delle finanze personali

Come creare un fondo emergenze

Iniziamo col dire che non esiste una somma precisa per un fondo emergenze. Tutto varia a seconda delle proprie esigenze e, ovviamente, delle condizioni socio-economiche del Paese.

Ciò che conta principalmente è avere ben chiara la dimensione del fondo, ovvero per quanto tempo si riuscirà in condizioni estreme a vivere senza ricevere introiti, o magari ottenendone molti meno rispetto al solito.

Un ottimo obiettivo da raggiungere, consigliati da molti, è quello dei sei mesi di autonomia. Ciò vuol dire creare un fondo emergenza in grado di garantire il pagamento delle spese fondamentali per questa durata di tempo, calcolando i costi fissi come l’affitto e indicando una cifra approssimativa per bollette e spesa mensile.

Ecco gli step da seguire per riuscire a creare una propria rete di sicurezza finanziaria:

  • stabilire un budget: occorre scegliere una cifra fissa da mettere da parte tutti i mesi. Una somma che sia in linea con quanto si guadagna e quanto si spende generalmente. Un ragionamento che passa anche da un calcolo. Indicata mentalmente la cifra finale da raggiungere per il fondo d’emergenza, si avrà modo di studiare la somma mensile da stipare, così da sapere in quanto tempo di raggiungerà l’obiettivo;
  • L’uso delle app: per quanto possa sembrare superfluo, coordinarsi con le nuove tecnologie può essere un bene anche in questo caso. Si può ad esempio creare un wallet online, così da tenere sotto controllo entrate, uscite e risparmi. Al tempo stesso, però, si può approfittare di sistemi digitali per mettere da parte in maniera fissa e regolare delle somme ogni mese. In questo modo non si avrà la tentazione di spendere quel denaro destinato ad altro;
  • La regola del 50-30-20: ai propri risparmi andrebbe destinato il 20% dei guadagni mensili. la metà sarà destinata alle spese fisse, mentre il 30% a hobby, cene fuori, viaggi e altro ancora. Da chiarire come ovviamente non si debba necessariamente spendere quel 30% ogni mese. Pare dello stesso potrebbe infatti terminare proprio nel fondo emergenza o, in alternativa, in un fondo risparmi ad altro scopo.

Leave a Reply