Avere un bambino costa ed è qualcosa di talmente evidente da non necessitare di spiegazioni. Se è vero, però, che tutti conoscono questa verità innegabile, di certo non chiunque ha le idee chiare per quanto riguarda i dettagli delle spese.
I costi hanno inizio fin dalla gravidanza, per poi aumentare in maniera regolare dalla nascita in poi. Tentiamo qui di offrire suggerimenti utili ai neogenitori, in attesa del proprio piccolo o che hanno già festeggiato la sua nascita. Ecco come risparmiare quando si decide di avere un bambino.
Come risparmiare in gravidanza
Per quanto possa sembrare spregevole, la gravidanza è un business, oltre a essere l’esperienza chiave della nostra società. Tutto ciò che ruota intorno all’avere un bambino ha un costo enorme e non è di certo un caso. Il motivo è che per i propri figli si è pronti a tutto, fin dalla gravidanza.
Proviamo però a capire in che modo aggirare il sistema, almeno in parte. Una donna incinta deve fare i conti con le smagliature. Qualcosa di assolutamente naturale, da poter contrastare con del semplice olio di mandorla, dalla cifra modifca, senza optare per qualcosa di pseudo specifico dal costo esorbitante. Questo è l’unico “prodotto di bellezza” da acquistare in attesa del parto.
Il vero ostacolo economico è rappresentato però dai vestiti premaman. Una vera e propria truffa, considerando quanto poco li si utilizzi. La prima opzione da prendere in considerazione è quella di ricorrere al prestito, facendo leva magari su amiche che possono farne a meno, non avendo intenzione di avere altri figli a stretto giro.
Si può però anche studiare una serie di cambi a partire da pochi pezzi. Acquistando due pantaloni e due camicie, si potrà creare tutta una serie di mix con altri accessori, ottenendo differenti soluzioni. A ciò aggiungiamo maglie comuni di una o due taglie più grandi e pantaloni con elastico in vita che lascino ampio spazio per le gambe, così da aiutare la circolazione.
L’ansia di preparare il tutto, così da poter puntare alla perfezione in vista del parto è un grave danno. Sarebbe il caso, ad esempio, di acquistare poca biancheria intima, come ad esempio i reggiseni, valutando la situazione di volta in volta. Non è infatti possibile prevedere con esattezza come cambieranno i propri seni, ovvero di che taglia diventeranno per far fronte alla necessità di latte del piccolo. Anticipare i tempi può quindi trasformarsi in uno spreco economico. E quando si avrà una taglia precisa, meglio evitare i negozi specializzati e optare semplicemente per misure più grandi rispetto al proprio solito.
Stesso discorso per i vestiti del piccolo. Preparare il minimo ha senso ma l’ansia da corredino è malsana. Sarebbe il caso di attendere d’averlo tra le braccia e organizzarsi strada facendo. Ciò vuol dire pensare in maniera logica, non di certo essere cattivi genitori o poco preparati.
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Guida al risparmio per neogenitori
Tanti i modi per risparmiare quando si ha un bambino. I neogenitori sono sempre nel panico e quindi a caccia di consigli. Si decide in questo modo di affidarsi a una teoria o un’altra ancora, a un libro e a un video, fino a trovare la strada che pare più in linea con la propria visione delle cose.
In questo lungo itinerario, però, si tende a spendere molto, sperimentando un po’ tutto. Riuscire a sfruttare il latte materno nei primi sei mesi è ovviamente l’ideale per il bambino e anche per i genitori, che possono risparmiare non poco. Alcune donne, però, incappano in problematiche di vario genere. Si consiglia di rivolgersi alla Lega del latte o a dei gruppi di auto aiuto, prima di optare per il latte artificiale. Potrebbe esserci una soluzione.
Il risparmio in questo caso è evidente, anche pensando agli accessori, dai biberon ai ciucci. Se però il latte artificiale non può essere evitato, si consiglia l’acquisto al supermercato e non in farmacia. Il costo è decisamente inferiore e, potendo, sarebbe il caso di optare per le confezioni più grandi, così da ottenere un ulteriore risparmio. Affidandosi ai consigli del proprio medico curante, si potrà ottenere una lista di marchi adeguati, magari al di fuori del circolo dei brand da spot televisivo, che hanno un costo maggiorato.
Si può risparmiare evitando l’acquisto di un fasciatoio. Da prendere nel caso in cui si abbia bisogno di una nuova cassettiera, da usare in altro modo in seguito. Altrimenti si può vivere anche con un asciugamano pulito da porre sul letto per cambiare il piccolo.
Altro pozzo senza fondo dal punto di vista economico è rappresentato dai passeggini. Tanti i modelli e altissimi i prezzi. Quando si decide di avere un bambino, però, non si dovrebbe aver vergogna a controllare il mercato dell’usato. Tanti prodotti sono in ottime condizioni. Stesso discorso anche per il seggiolone.
Passiamo infine ai giochi. Nei primi mesi la tentazione di coccolare a più non posso il proprio bambino è enorme. In questa prima fase, però, non serve altro che il contatto con mamma e papà. Acquistare oggetti per poi gettarli via non ha davvero senso. Dopo i primi sei mesi si potrà poi cambiare il proprio approccio, evitando allo stesso modo di acquistare giocattoli.
Meglio fare i versi degli animali, battere le mani a tempo, spingendoli a imitare, riempire un cesto con tanti oggetti di uso quotidiano, canticchiare, fare giochi con la musica e, in generale, essere presenti per intrattenere il piccolo, invece di relegarlo a un gioco in solitaria con un oggetto acquistato.