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Non tutti gli elettrodomestici sono uguali. Lo dimostra il fatto che alcuni di quelli che generalmente vantiamo in casa oltre a consumare producono qualcosa. Il pensiero va all’acqua del condizionatore, da riusare e non sprecare. Proviamo a capire in che modo l’accensione di questi dispositivi possa prevedere anche una chance di riuso intelligente.

Acqua del condizionatore: distillata o meno

Quando si parla di acqua del condizionatore non è propriamente possibile parlare di acqua distillata. Non è ciò che acquistiamo al supermercato da usare nel ferro da stiro, ecco, ma ci si avvicina di molto.

Lo stesso dicasi per l’acqua demineralizzata. Nel primo caso abbiamo acqua vicina alla purezza, priva di impurità come ad esempio i gas disciolti. Nel secondo caso, invece, viene estratta la componente salina.

L’acqua del condizionatore è, in parole povere, acqua rubata all’aria. Umidità condensata. Si parla della vicinanza con l’acqua distillata perché quest’ultima si ottiene facendo bollire H20 e raccogliendo in seguito la condensa. Non a caso i condizionatori hanno una parte interna nota come “condensatore”. Il processo è analogo e lo stesso dicasi per il risultato ottenuto.

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Come riusare l’acqua

Sono differenti i modi per riutilizzare l’acqua del condizionatore. Basta avere la pazienza di raccogliere il tutto in un contenitore pulito, provvedendo poi a un differente smaltimento invece dello scarico del water.

Non sarà esattamente acqua distillata ma quanto ottenuto dal processo di raffreddamento è utilizzabile nel proprio ferro da stiro, senza timore. Tutto ciò che occorre è qualche tanica in cui riporre l’acqua che, priva di calcare, aiuta a tutelare la conservazione del ferro.

Una delle taniche preparate potrebbe anche finire nel bagagliaio dell’auto. Può sempre servire per rimboccare il radiatore, qualora fosse utile, così come riempire la vaschetta per il liquido dei tergicristalli.

Di sicuro le proprie piante sarebbero felici d’essere annaffiata con l’acqua riusata del condizionatore. Non c’è pericolo di danneggiarle, a patto che non necessitino di particolare nutrimento. Nel dettaglio sarebbe il caso di usare quest’acqua per piante grasse, camelie, gardenie, azalee, rododendri e ortensie, per citarne alcune molto diffuse. In alternativa si può mescolare con acqua del rubinetto o prodotti appositi per il nutrimento delle piante.

Ma perché non preparare un bello shampoo con tutto questo avanzao inutilizzato. Una volta raccolto un quantitativo sufficiente, sarà da versare in una pentola, per poi accendere la fiamma e riscaldare. Si potrà quindi fare lo shampoo normalmente, certi di come l’effetto sarà migliore che con l’acqua ricca di calcare. Questa genera infatti problemi alle fibre proteiche che compongono i nostri capelli, col tempo.

L’ultimo step per il riuso dell’acqua del condizionatore riguarda il lavaggio dei panni. Questo liquido ottenuto può essere raccolto in una bacinella. Aggiungiamo poi tre cucchiai di scaglie di sapone di Marsiglia, mescolando per bene. Un processo da ripetere più volte al giorno per più giorni, fino a vedere le scaglie del tutto sciolte. A questo punto sarà pronto il proprio sapone liquido per il bucato, destinato a capi delicati, da usare sia per lavaggi a mano che in lavatrice.

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