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La Legge di Bilancio 2023 strizza l’occhio ai genitori. Il governo Meloni ha sottolineato più volte la centralità della famiglia, il che si traduce nell’Assegno Unico Universale, che va a sostituire il Bonus bebè. Di seguito tutte le informazioni in merito, per capire chi ne ha diritto e non perdere questa agevolazione.

Assegno Unico Universale: chi ne ha diritto

Se per tutti coloro che sono diventati genitori entro il 31 dicembre 2021 era previsto il Bonus bebè, con sostegno economico fino al compimento del primo anno d’età del bambino, oggi c’è l’Assegno Unico Universale.

Entrato in vigore a marzo 2022, offre un aiuto a tutte le famiglie, anche quelle con figli adottati. Un contributo richiedibile a partire dal settimo mese di gravidanza, al fine di aiutare i genitori anche nella preparazione all’arrivo del nascituro.

Un’unica soluzione che va a sostituire tutte quelle precedentemente attive, inserite all’interno del Bonus nascita. Pensiamo ad esempio alle detrazioni per i figli a carico, gli assegni comunali e non solo.

Un sostegno economico che può arrivare a coprire le spese dei nuclei famigliari fino al compimento dei 21 anni da parte del figlio, a patto che sia ancora a carico. Guardando ai requisiti necessari per ottenere questo beneficio, è bene sottolineare come non ce ne siano di particolari. L’Assegno Unico Universale si rivolge alle famiglie con figli nella loro interezza.

A dimostrazione di ciò, è possibile presentare domanda anche senza allegare il modello ISEE, con il sistema che prevede una variazione della cifra a seconda del numero di figli, la loro età ed eventuali disabilità.

Ecco i requisiti di base da possedere:

  • essere in possesso della cittadinanza italiana, permesso di soggiorno permanente o cittadinanza UE;
  • essere residenti in Italia o avere un domicilio nel nostro Paese, da almeno due anni, pagando le tasse qui;
  • Non è invece previsto alcun limite per quanto riguarda l’ISEE. Si riceverà un beneficio basato sulla propria condizione economica e quella famigliare.

Ai nuclei familiari percettori del Reddito di Cittadinanza l’Assegno unico e universale è corrisposto d’ufficio dall’INPS senza presentare apposita domanda.

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Presentare domanda per l’Assegno Unico

È bene sapere che chiunque non provveda all’invio della domanda per l’Assegno Univo Universale entro il 30 giugno 2023 o entro 90 giorni dalla nascita o dall’adozione, non avrà diritto agli arretrati.

Si può fare richiesta attraverso il portale INPS online, utilizzando semplicemente lo SPID o le proprie credenziali, in caso di previa registrazione. In alternativa è possibile optare per il numero 803 164, gratuito da rete fissa, o lo 06 164 164, contact center dell’INPS. Esiste anche una terza via da seguire, affidando la pratica agli uffici del CAF o agli istituti di patronato, che offrono servizi di assistenza nel rapporto con gli uffici amministrativi.

Si può fare una sola richiesta all’anno, modificandola in caso di eventuali nascite o adozioni successive. Per quanto riguarda gli importi, infine, è previsto un aiuto economico massimo di 175 euro mensili per ogni figlio, in caso di nuclei con due figli minori e un reddito massimo di 15mila euro. Il minimo è invece di 50 euro per ISEE superiori a quota 40mila euro.

Le famiglie numerose, le madri più giovani di 21 anni, i nuclei con figli disabili a carico e quelli con entrambi i genitori lavoratori, possono ricevere delle maggiorazioni. Spazio inoltre ad aumenti del 50% durante il primo anno del figlio, così come per le famiglie con almeno 3 figli e un ISEE fino a 40mila euro, con età compresa tra 1 e 3 anni.

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