Skip to main content

Il ritorno a scuola per i minori e all’Università per i diplomati è una fonte incredibile di uscite economiche. L’intero sistema, soprattutto per quanto riguarda la scuola dell’obbligo, sembra studiato per spingere le famiglie al limite, in termini di spese extra ed evitabili.

Basti pensare al caro libri e a come le edizioni continuino a cambiare, soltanto con lievi aggiornamenti insignificanti, impedendo spesso l’uso di testi usati delle annate precedenti. Se le regole del latino e del greco, ormai lingue morte, non cambiano, perché mai c’è bisogno di un’edizione nuova ogni anno, o quasi.

Questa è soltanto una delle tante spese da dover fronteggiare, come il costo delle tasse annuali all’Università. Considerando quanto tutto ciò gravi sulle spalle delle famiglie con reddito medio-basso, proviamo a fornire un quadro generale di quelli che sono i bonus da poter sfruttare per alleggerire la spesa annuale.

Bonus scuola

Esistono bonus per l’acquisto di libri scolastici, che ogni anno le Regioni distribuiscono. È però necessario informarsi in merito alle regole della propria regione di residenza. Fornire informazioni generiche potrebbe condurre a un quadro non completo della situazione, dal momento che esistono differenze concrete tra un territorio e l’altro.

In generale viene garantito un voucher o un’agevolazione per le famiglie chiamate a sostenere i costi per l’acquisto di testi scolastici per i propri figli. Il contributo ha importo variabile, ma per farne richiesta occorre verificare i dettami regionali, come detto.

Per i nati nel 2005, che hanno compiuto o compiranno 18 anni nel 2023, è prevista la divisione in due tronconi del Bonus Cultura. Da una parte la Carta della Cultura, ovvero 500 euro destinati alle famiglie con ISEE sotto i 35mila euro. Dall’altra, invece, la Carta del Merito, rivolta agli studenti diplomatisi con il massimo dei voti. Per loro è previsto dal 2007 anche un altro vantaggio che, al netto della visione del totale economico messo a disposizione per tutte le regioni, varia di anno in anno, a seconda del numero di diplomati con 100 e lode alle superiori. Generalmente si attesta intorno agli 80 euro.

Il governo Meloni ha inoltre previsto il Reddito per la gioventù, ovvero un assegno che è l’evoluzione del Reddito per l’infanzia, in aiuto dei nuclei con figli dall’età minima di 7 anni. Il contributo mensile è previsto fino al compimento dei loro 25 anni.

Risparmiare con elettrodomestici ricondizionati: pro e contro

Bonus università

Il primo bonus universitario da segnalare è quello che consente di non pagare integralmente la tassa d’iscrizione, a patto d’appartenere a un nucleo familiare con un ISEE pari o inferiore a quota 22mila euro. Nel caso in cui si superi tale soglia, restando però al di sotto dei 30mila euro, sarà garantito un esonero parziale.

Qualsiasi studente universitario si trovi in gravi difficoltà può inoltre fare affidamento al Fondo per lo studio. Si tratta di un prestito garantito dallo Stato, che permette di richiedere fino a 25mila euro, in scaglioni annuali da un minimo di 3mila a un massimo di 5mila euro.

Si aggiunge al novero il Bonus trasporti, ovvero un voucher da 60 euro mensili che funge da rimborso spese per i singoli ticket o gli abbonamenti acquistati.

Leave a Reply