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Il costo della vita è in regolare aumento, ormai, con gli stipendi che non bastano più per riuscire a gestire le tante spese previste ogni mese. L’Istat ha fornito i dati territoriali dell’inflazione di agosto. Ciò ha permesso all’Unione Nazionale Consumatori di stilare una particolare classifica, quella delle città e in generale delle regioni più care d’Italia, in relazione all’aumento del costo della vita.

Città più care d’Italia

Come detto, la classifica tiene conto degli aumenti registrati. Al secondo posto troviamo Grosseto, che non è ovviamente una delle città più care d’Italia in termini assoluti. Basti pensare a Milano. Ha però fatto registrare un aumento, dovuto all’inflazione, del 7.2%. Al di sopra c’è soltanto Brindisi, i cui cittadini hanno dovuto fare i conti con una percentuale davvero preoccupante, pari al 7.3%. Una spesa ben più cara su base annua, dunque, equivalente, dati alla mano, a 1623 euro per una famiglia media.

Passiamo poi alla già citata Milano, che non solo è generalmente cara, come dimostra il mercato degli affitti ad esempio, ma in termini di spesa media sta riuscendo a far sempre peggio. L’inflazione ha infatti portato a registrare un 5.8% rispetto ad agosto 2022. Un incremento di spesa annuo per singola famiglia di 1575 euro. Continuando a scendere con la classifica troviamo Lodi e il suo +6.2%, il che si trasforma in un supplemento annuo di spesa pari a 1574 euro per una famiglia tipo.

Guardando a Varese, invece, la stangata annua è di 1556 euro, con un +5,9% nella classifica inflazione. A seguire c’è Genova, i cui cittadini con figli devono far fronte a 1548 euro d’aumento in media ogni 12 mesi. Ecco altri dati interessanti di questa classifica, così da avere le idee chiare sulle aree maggiormente a rischio:

  • Alessandria: +6.8%; +1511 euro annui;
  • Lecco: +5.8%; +1472 euro annui;
  • Torino: +6.1%; +1403 euro;
  • Perugia: +6.1%; +1401 euro;
  • Ravenna: +5.7%; +1377 euro.
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Le città virtuose

Esiste però anche un’altra faccia della medaglia. Parliamo quindi di città che, nonostante la situazione dei generali aumenti, l’inflazione impazzita, l’innalzamento dei tassi della BCE e non solo, risultano più vivibili di altre in termini di rapporto spesa media rispetto al 2022.

L’inflazione più bassa d’Italia viene registrata a Potenza. Parliamo infatti del +3.4%. L’aumento si è fatto sentire, certo, dal momento che si tratta di una condizione comune purtroppo. Rientra però in un certo limite, con un’aggiunta di spesa annuale di 671 euro. Non pochi ma neanche tantissimi, con circa 55 euro in più ogni mese.

Al secondo posto troviamo Catanzaro, con il 4.2% registrato d’aumento rispetto al 2022. In questo caso la spesa costa ogni anno +784 euro. Sono invece 797 euro per Caserta, con il suo +4.1% di inflazione. Proseguiamo con Trapani, Bari e Ancona, che chiudono questa speciale classifica top 10.

Se lo sguardo si posa sulle regioni in toto, invece, le più costose risultano essere Liguria e Lombardia, che hanno registrato un’impennata del costo della vita: +1403 euro annui, pur avendo inflazioni ben diverse, con +6.8% per i liguri e +5.4% per i lombardi. Al terzo posto l’Umbria con il 5.9% e 1333 euro d’aumento ogni anno. E la più virtuosa? Meglio trasferirsi in Basilicata, con un +3.5% pari a 678 euro annui. Niente male neanche il Molise a +4.7%. Medaglia di bronzo infine per la Calabria e il suo +5%.

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