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Il costo del carburante continua ad aumentare e il governo è chiamato a intervenire in maniera rapida e netta. Nessuna chance di veder concretizzare le promesse in merito al taglio delle accise, nonostante Salvini ne avesse parlato appena sei mesi fa. Costerebbe troppo al governo Meloni, anche più del Reddito di Cittadinanza abolito. Ecco il piano per aiutare le famiglie in difficoltà, anche se l’ammontare economico previsto pare decisamente irrisorio.

Bonus benzina in arrivo: come riceverlo

Svariate le ipotesi prese in considerazione, come la creazione di una card sociale dal valore di 150 euro. Questa opzione sembra però essere passata in secondo piano, dal momento che richiederebbe un esborso eccessivo, un nuovo processo e controllo dei dati ISEE e lunghe attese.

Pare proprio che il governo Meloni sia pronto a lanciare un bonus benzina da appena 80 euro, da distribuire a chiunque abbia fatto domanda per tempo della carta Dedicata a te. I soldi verrebbero caricati automaticamente, senza alcuna necessità di presentare richiesta ufficiale.

Non una manovra immediata, stando alle fonti dell’esecutivo. Occorrerà aspettare, se fosse tutto confermato, il varo della Nota di aggiornamento al Def, che è attesa per il 27 settembre. Ancora dieci giorni prima di dare il via al tutto, se la procedura dovesse rispettare tali tempistiche. Fino ad allora ci si aspetta maggiore chiarezza dall’esecutivo. Non è chiaro, ad esempio, se gli 80 euro saranno riproposti mensilmente o si tratterà di un aiuto una tantum. In questo caso decisamente scarno.

A far sospettare che possa trattarsi di un contributo singolo è il fatto che venga adoperata la card sociale lanciata a luglio, caricata con 382,50 euro un’unica volta, in aiuto di 1.3 milioni di famiglie in difficoltà. L’ammontare di una spesa mensile, in pratica.

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Altra ipotesi

Il costo della manovra da 80 euro sarebbe in totale di 100 milioni di euro. Nel corso delle ultime ore, però, si è fatta largo un’ipotesi differente. I possessori della carta Dedicata a te potranno ricevere uno sconto direttamente al distributore.

Un progetto che conferma, come l’altra ipotesi, come soltanto le famiglie con redditi bassi riceveranno un contributo statale. Sembra ormai del tutto accantonata l’idea di far scattare l’accisa mobile con un decreto ministeriale. Si tratta di un sistema che imposta il taglio alle accise in maniera proporzionale all’aumento dei prezzi del carburante. Ciò avrebbe ridotto il prezzo finale di benzina, gasolio e GPL, favorendo tutti, anche chi non ne avrebbe bisogno economicamente parlando. Avrebbe però di certo aiutato i tanti italiani in grandi difficoltà, pur non essendo in stato di povertà.

Il bonus sarebbe da finanziare con l’extragettito Iva, pari a circa 2 miliardi di euro. Detto ciò, non è da escludere del tutto la periodicità del contributo. Tra le ipotesi c’è quella di renderlo trimestrale, ma era un’eventualità iniziale, della quale non sembra si sia tornati a discutere. In questa prospettiva, dopo l’aiuto di fine settembre-inizio ottobre, ce ne sarebbe un altro a fine anno-inizio 2024. Una situazione che lascia grandi perplessità, ovviamente, non trattandosi di una misura strutturale, bensì di un mero cerotto.

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